Come posso formarmi attualmente sulla psicologia di cure primarie?
A cura di Paolo Fiore
La proposta del disegno di Legge sulla psicologia di cure primarie [1] mostra la nascita in fieri di una nuova figura professionale definita come psicologo di cure primarie, il cui ruolo e le cui funzioni sono tratteggiate proprio in questo disegno di Legge. Tale procedimento parlamentare si propone di realizzare un sistema di cure primarie integrato che consenta ai cittadini un primo punto di accesso garantito ad un sistema sanitario nazionale, sistema nazionale che necessita di offrire un servizio più efficiente ed efficace e al contempo di ridurre i costi sul bilancio dello Stato: la cura primaria svolge una prima funzione di cura, di invio a
cure secondarie e terziarie oltre che di filtro delle domande di cura della popolazione.
Assumendo una prima definizione di assistenza sanitaria primaria risalente al 1978 alla Conferenza internazionale sull’assistenza sanitaria primaria di Alma Ata, che indica le cure primarie come un accesso garantito al Sistema Sanitario Nazionale che consenta la presa in carico della popolazione e l’eventuale invio a sistemi di cura secondari e terziari, nel 2012 l’Apa attraverso l’Inter-organizational work group on competencies for primary care
psychology practice [2] ha cercato di costruire linee guida sulle capacità e competenze necessarie per operare in psicologia delle cure primarie, così come nel 2013 l’Oms ha reso pubblico l’European mental Health action plan [3] per pianificare la realizzazione di un sistema di cure primarie integrato in Europa. Ciascun Paese sta portando avanti la propria realizzazione di un progetto nazionale di cure primarie con differenti modalità e velocità e l’Italia in questo momento si sta muovendo su due fronti: il Governo centrale si sta occupando del Disegno di Legge di psicologia di cure primarie mentre differenti regioni (la sanità è di competenza regionale: Legge Mariotti del 1968) stanno costruendo esperienze sperimentali congruenti al disegno di Legge proposto.
In attesa che il Governo traduca formalmente la propria intenzione riformista attualmente ci si interroga sulla definizione di tale figura professionale, sull’eventualità che tale figura possa esprimersi eventualmente come un titolo specifico piuttosto che una definizione di criteri di selezione di tipo curriculare, formativo o esperienziale. Infatti ad oggi non esiste un modello univoco di definizione dello psicologo di cure primarie che consenta di intercettare in modo uniforme i criteri di accesso professionale. Inoltre le differenti sperimentazioni che sono state avviate differiscono a livello regionale, poiché il sistema sanitario prevede che la competenza sia di natura regionale, de facto mostrando diversità sostanziali nella costruzione e nell’attuazione dei progetti di psicologia di cure primarie.
Tale panorama eterogeneo ha generato una variabilità di approccio nel costruire tali esperienze di sperimentazione e simultaneamente una proliferazione di proposte istituzionali e formative che tracciano indicazioni generali sulle attività curriculari associati alla figura dello psicologo di cure primarie. Dunque in Italia la situazione può venir descritta come un processo in divenire. A titolo di esempio: la regione Campania aveva definito dei criteri di accesso per divenire psicologo di cure primarie che prevedevano attestati di abilitazione rilasciati dalla regione medesima, condizione contestata dal Governo centrale che ha
considerato tale prassi incostituzionale.
Parallelamente, sulla base di quanto esposto nel Disegno di Legge, differenti enti accreditati, in maggior numero privati, stanno sviluppando e proponendo corsi di formazione e master
che mettano a disposizione iter formativi orientati ad offrire capacità e competenze utili ad un professionista che desideri formarsi come psicologo di cura primaria, percorsi formativi strutturati in rapporto ad adesioni a modelli di intervento anche molto differenti.
In sostanza si può affermare che ad oggi l’unico vincolo certo, trasversale e stringente, è il possesso del titolo di psicologo ed iscrizione all’albo professionale ma nel prossimo futuro certamente il legislatore ed i differenti attori istituzionali offriranno linee guida più stringenti, che presumibilmente potranno variare anche sensibilmente da Regione a Regione. Per il professionista interessato vi è certamente la possibilità di interessarsi alla questione attraverso la lettura e lo studio di testi di riferimento, eventuali corsi formativi nella consapevolezza che al momento non siano vincolanti alla professionalizzazione ma anche iscrivendosi alla nostra Società Italiana di Cure Primarie per ricevere informazioni ed inviti ad eventi, seminari e congressi sul tema.
Bibliografia di psicologia di cure primarie
- [1] DDL Psicologo di cure primarie (http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/53018.htm)
- [2] https://www.apa.org/pubs/journals/releases/amp-a0036072.pdf
- [3] https://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0020/280604/WHO-Europe-Mental-Health-Acion-Plan-2013-2020.pdf
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