Psicologia di cure primarie in Piemonte
Pionierismo e disomogeneità sono le parole chiave che sintetizzano le caratteristiche dei progetti di psicologia di cure primarie in Piemonte.
Il documento pubblicato dall´ARESS (Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari) nel 2013 analizzava le tre esperienze condotte allora in Piemonte e presenti nelle aziende sanitarie ASL TO1,
ASL TO3, ASL TO5.
Nel territorio dell’ASL TO1 si è trattato di una sperimentazione di quasi due anni nel biennio 2010/2011 presso gli ambulatori di un gruppo di Cure Primarie, costituita da 6 medici di medicina
generale. La modalità di accesso dei pazienti prevedeva la via diretta presso la sede su invio dei MMG o per via telefonica o e-mail, tramite il servizio Psicologi in Linea del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL. Dipartimento che in collaborazione con il Servizio di Psicologia Clinica del Dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale dell’allora AOU San Giovanni Battista di Torino ha gestito il servizio offrendo: consulenze psichiatriche, consulenze psicologiche, percorsi di consultazione psicologica, interventi psicologici su focus problematici, informazioni e consulenze sulla Salute Mentale per via telefonica e telematica (via e-mail), visite domiciliari e discussioni su casi clinici con i MMG.
Presso l’ASL TO3, il progetto è stato deliberato a fine del 2011 dal Direttore Generale dell’ASL inprosecuzione nella sperimentazione regionale (DGR 57 del 17/11/08) presso gli ambulatori della
medicina di gruppo di Borgaretto (TO). I pazienti potevano accedere direttamente, previo appuntamento telefonico con la segreteria, secondo criteri di inclusioni concordati nel protocollo di
intesa siglato da S.C. di Psicologia e Medicina di gruppo. I servizi offerti sono stati: interventi di consulenza al MMG, di consultazione psicologica e/o psicoterapia breve per i pazienti, di indirizzo verso i servizi del territorio più appropriati al caso; per la casistica dell’età evolutiva: consulenza al pediatra, colloqui di orientamento ai servizi del territorio, o consulenze specifiche volte ai genitori
in merito a difficoltà psicologiche e familiari. Inoltre, si svolgevano incontri di équipe a cadenza bimensile con l’obiettivo di discutere i casi in comune e verificare le modalità organizzative e gestionali di integrazione.
All’inizio del 2020 l’Asl To3 e l’Istituto Universitario Salesiano di Torino (IUSTO) hanno siglato un accordo di collaborazione di 5 anni per sperimentare di un servizio di Psicologia all’interno delle Case della Salute. Il progetto finanziato dalla Compagnia di San Paolo, si sviluppa presso le Case della Salute di Beinasco, Collegno, Cumiana, Pianezza e Vigone, che prevedono la presenza stabile di medici di base e pediatri. IUSTO mette a disposizione psicologi e tirocinanti post-laurea (in
Psicologia clinica e di comunità e in Psicologia del lavoro, delle organizzazioni e della comunicazione), dottorandi di ricerca ed educatori; gli operatori avranno inoltre il compito di studiare l’esito degli interventi e dei processi di cura effettuati, analizzando l’adeguatezza e lo sviluppo dei modelli organizzativi in relazione ai bisogni di salute.
Presso l’ASL TO5 l’avvio del progetto risale al 2007, quando presso locali messi a disposizione dal Comune, un gruppo di 6 medici di medicina generale di La Loggia (TO) ha costituito un Gruppo di Cure Primarie che vedeva il coinvolgimento anche del Servizio di Psicologia, del Consultorio Familiare, svariati altri professionisti sanitari e l’assistente sociale del consorzio. L’accesso avveniva per via indiretta, dopo la segnalazione ed il confronto tra il MMG che rilevava il bisogno e lo psicologo che avrebbe preso in carico il paziente; il paziente veniva contattato direttamente dallo psicologo che al termine della consultazione riferiva un feedback al medico inviante. Inoltre, lo psicologo partecipava periodicamente agli incontri di équipe dei MMG per discutere dell’andamento degli interventi, dei casi complessi e dell’adeguatezza degli invii, secondo un modello di consultation-liason. Tale organizzazione è stata poi formalizzata tramite Delibera n°465
del 14/4/2008 dell’ASL TO5 e Delibera n° 34 del 18/03/2010 del 13 Comune di La Loggia.
Nel 2014, nonostante i fondi regionali previsti dalla delibera non venissero più erogati, il Gruppo di Cure Primarie manifestava la volontà di proseguire il servizio.
Si possono segnalare altre esperienze, tra cui un progetto-pilota di intervento di PCP avviato nel 2012 secondo il modello della cura collaborativa tra alcuni ambulatori di medicina di gruppo e l’Asl TO2, per fornire un servizio attraverso il modello stepped care. Questo modello di integrazione prevedeva il coordinamento e la cooperazione di diverse figure professionali in team multi-professionale: un medico di famiglia, uno psichiatra, uno psicologo ed un infermiere o un educatore
esperto o formato sulla depressione, il quale aveva il compito di valutare i sintomi e svolgere interventi educativi sui pazienti. Lo psicologo era coinvolto in alcune visite congiunte con il MMG anche con finalità diagnostica, interventi individuali con il paziente sulla crisi, interventi a bassa intensità ed interventi ad alta intensità, interventi di gruppo psicosociali e psicoeducativi.
Nell’ASL di CN1 all’interno del Servizio di Psicologia e Psicopatologia dello sviluppo è attivo uno sportello di cure primarie a cui si accede tramite impegnativa del MMG, ma di cui si trovano poche informazioni in letteratura.
Un’altra delle esperienze piemontesi è quella della Struttura operativa complessa (SOC) di Psicologia Clinica dell’ASL di Asti in cui è stato applicato un modello di cura a più livelli (stepped
care) e a diversi livelli di concentrazione di competenze (hub and spoke) (Liuzzi 2010). Il modello astigiano prevede tre livelli di intervento in progressione.
Il primo livello di intervento svolto dall’Unità di Individuazione e Valutazione di Disturbi Psicologici (UIV), entra tempestivamente in contatto con il paziente, valuta la gravità del suo disturbo e lo invia al tipo di intervento per esso più adeguato. Questa unità esegue anche interventi brevi focalizzati e di supporto di gruppo. Coordina inoltre i percorsi dei pazienti che necessitano di un’assistenza continuativa nel tempo sempre all’interno delle Cure Primarie per stimolare il paziente ad una conoscenza maggiore rispetto al proprio disagio psicologico e a sviluppare percorsi di empowerment personale. La seconda unità operativa, denominata Unità Intermediaria di Intervento di Psicologia di Cure Primarie (UII), svolge la funzione di intermediario tra il primo livello di Psicologia delle Cure Primarie e i servizi specialistici.
Una delle esperienze piemontesi più recenti (deliberazione del 9/5/18) è inoltre quella del Centro Clinico-Psicologico di Cure Primarie dell’ASL TO4, in collaborazione con l’APAP (Associazione per lo studio della Psicologia Analitica e dello psicodramma junghiano), la gestione è affidata alla S.S. di Psicologia della Salute degli Adulti dell’ASL TO4 e all’IPAP (Istituto di Psicologia Analitica e Psicodramma) in coordinamento con la rete territoriale dei Medici di Medicina Generale (MMG).
Il servizio è erogato da Psicologi specializzandi e psicoterapeuti neo-specializzati.
La valutazione dei risultati clinici e l’analisi costo-efficacia degli interventi del Centro Clinico-Psicologico di Cure Primarie è delegata allo IUSTO.
Il progetto del Centro Clinico-Psicologico ha come modello l’approccio dell’Assistenza Integrata di Comunità; l’utente può accedere su invio dei MMG oppure di altri Servizi Sanitari territoriali, quali i Centri di Salute Mentale (CSM), i Consultori familiari, le Strutture di Psicologia Ospedaliera e la S.S. di Psicologia della Salute Adulti. Il Centro di Cure Primarie offre inoltre una attività di sostegno psicologico ai caregiver familiari, in affiancamento alle attività dall’Ambulatorio sulle patologie organiche a Elevato Carico Emozionale (ECE) dell’ASL. La sede è presso il Poliambulatorio “Comunità” di Ivrea nei locali della S.S. di Psicologia della Salute Adulti.
Da questa rapida carrellata di esperienze si evince dunque una grande energia di sperimentazione e di risposta professionale al bisogno di cura della popolazione ma anche una notevole difformità per modello di riferimento, servizio erogato, modalità di accesso alle cure, ubicazione del servizio, coinvolgimento dei partner e visibilità. Rischiando di far venire meno gli elementi fondamentali: prossimità, estensività, equità nell’assistenza e nell’accesso alle cure, integrazione tra attività sanitaria e sociale, valutazione delle attività e dei risultati di salute.
Negli anni si sono prodotte idee e osservazioni interessanti, è vivo il confronto nella comunità professionale e lo scambio con la rete dei MMG, quello che sembra mancare è una costante determinazione del servizio sanitario regionale nel suo complesso ad imprimere energia ai progetti in essere, esprimendo una chiara volontà di intervento organico e di reale presa in carico del problema del disagio psicologico nelle cure primarie.
Bibliografia di psicologia di cure primarie
● Liuzzi, M. (2010). Psicologia di Cure Primarie. Concetti, metodi e ricerca clinica. Milano: CIS
● Liuzzi, M. (2016). La psicologia nelle cure primarie. Clinica, modelli di intervento e buone pratiche. Torino: UTET
● Liuzzi, M. (2020). Per un progetto nazionale di Psicologia di cure primarie. Psicologia della salute. Quadrimestrale di psicologia e scienze della salute, 2:158-175.
● Indirizzi e raccomandazioni per l’implementazione dell’assistenza psicologica nelle cure primarie nella rete sanitaria territoriale del Piemonte, Scheda P.A.S. 2012 – n. 4.1.7 A.Re.S.S
https://www.ordinepsicologi.piemonte.it/Default.aspx?PageID=19725056&A=SearchResult
&SearchID=1859119&ObjectID=19725056&ObjectType=1
http://www.ipap-jung.eu/?page_id=4291
http://www.ipap-jung.eu/?page_id=5679
https://www.quotidianosanita.it/piemonte/articolo.php?articolo_id=24663
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